GLI ARTISTI

LE OPERE

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Chi siamo, chi sono

Clara Orlandi, Antonio Biondi, Patrizia Simonetti, Alessandra Fazzi e Giuseppe Carlini sono qui per dare vita a un viaggio, partendo da un’incontro.

Così, gli autori intendono stimolare, attraverso l’arte, l’interconnessione fra filoni culturali diversi. Gli artisti, che hanno sperimentato il mistero di un’antica legge aborigena che è quella della conoscenza attraverso le relazioni a distanza, si sono chiesti: “Quali sono gli impatti potenziali di tale conoscenza che dall’Australia giunge fino a noi? Devono restare segreti o possono essere svelati?”.

Certo è, che un  viaggio in Australia ha fatto la differenza. Chi sono gli abitanti di questo mondo poco conosciuto che hanno dato vita al Sogno? Sono gli Aborigeni; secondo loro, gli  Spiriti Ancestrali non hanno mai cessato di guidare gli uomini e le donne del Pianeta. Ci sono molte persone sulla Terra che hanno saputo ascoltare il canto silenzioso di questa cultura che rimane impressa nell’anima, che ti cambia la vita. Noi siamo fra queste.

(Per le foto del popolo aborigeno si ringrazia https://holli.myportfolio.com/events)

Dove siamo

Siamo a Roma, nella Città Universitaria della Sapienza dove il Museo dell’Arte Classica e AB ORIGINE, TERRA 2021 rappresentano il Punto d’Incontro. I Punti d’Incontro sono situati in luoghi di alto interesse geografico e culturale. Per questo motivo, la Gipsoteca è  adatta ad accogliere quel seme portato dal vento della Grande Madre Australia. Qui, in questo luogo d’incontro, ci auguriamo che  i filosofi greci e latini possano incontrare la filosofia della cultura aborigena e che, insieme, possano raccontare i misteri e le storie universali che, da sempre,  parlano, curano,  guariscono.

(Suono del vento di Wave Rock – Giuseppe Carlini)

Cosa comunichiamo

Questa è la storia di un Sogno personale che può essere condiviso. E’ la storia di un cambiamento. Racconta le sensazioni che cinque artisti italiani hanno percepito durante il loro soggiorno in Australia. Si tratta di avvenimenti, coincidenze, di  silenzi, insegnamenti, condivisioni. Si parla del fluire del tempo e dello spazio. Questa mostra vuole essere un omaggio pieno di gratitudine al popolo dei Veri Uomini e Vere Donne e al suolo che, loro, chiamano Terra.

L’omaggio consiste nel valorizzare, in un’ottica integrata, l’antico patrimonio degli Aborigeni australiani.

Come comunichiamo

Il patrimonio culturale aborigeno è come un albero le cui  radici affondano nella Terra e hanno tanto da insegnare. Sono radici che sono determinate a farsi conoscere, per questo è necessario il rispetto libero da pregiudizi. Solo allora il Sogno aborigeno si svelerà davanti agli occhi di chi osserva.

Per ‘vedere’ quel Sogno e intraprendere un viaggio onirico, gli artisti hanno usato la tecnica del punto.

Il fatto è che un punto tira l’altro, un colore parla a un altro e la tela si riempie così, senza sapere come. Può essere l’immaginario collettivo che guida i pennelli di questi artisti? Possono essere l’amore, il rispetto, la comprensione per qualcosa di ineffabile, eppure divino. Che c’è dietro questa tecnica pittorica?

E’ una tecnica semplice quella del punto che è la prima lettera dell’alfabeto dell’arte. Tutto parte da un punto. Per sviluppare più facilmente la visione dall’alto, la tela non si dipinge sul cavalletto, ma a terra in modo  che  possa girare liberamente fra le mani, secondo le necessità dell’artista. Ma sono solo il Sogno e la Visione a realizzare la trama e l’ordito dell’opera!

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